La Madonna del Pilone e la sua cornice espositiva: l'altare maggiore del santuario di Moretta:Paragrafo Analisi stilistica
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La Madonna del Pilone e la sua cornice espositiva: l'altare maggiore del santuario di Moretta:Paragrafo Analisi stilistica
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Nel suo impianto l'altare maggiore del santuario di Moretta presenta una struttura dai caratteri pienamente aggiornati, in cui l'esuberanza plastica del linguaggio tardobarocco vira ormai verso il solido e il maestoso. La mensa si alleggerisce assumendo la foggia di un'urna all'antica, affiancata da due mensole che sorreggono il piano. Il tabernacolo semicilindrico è incassato nei gradini reggicandelieri ed è sormontato da un ciborio cupolato. L'alzato ha un'impostazione severa, movimentata dalle quattro colonne corinzie scortate ad angolo che serrano lo spazio dell'ancona, contornato da un'arcata dorata che cinge il fondale in verde di Susa, rotto nella sua uniformità soltanto dall'apertura dalla quale fa capolino la Madonna del Pilone. La 'macchina' è conclusa in alto da una corona elevata da quattro volute. La sobrietà del fastigio è ravvivata dall'intervento di Perucca, che cala sull'attico due angeli aggraziati in legno laccato che, con la loro gestualità contenuta, sottolineano la presenza del diadema, arricchito dall'aggiunta di ghirlande e teste di cherubino. Lo scultore agisce anche nella zona a più alta valenza simbolica e avvolge l'immagine sacra con una raggiera incrostata di nubi e punteggiata di testine angeliche, tra le quali si distinguono due putti che reggono la spessa cornice dorata che circonda l'effigie. Trasformando l'ostensione della Madonna del Pilone in una sfolgorante apparizione, l'artista replica una strategia espositiva di grande fortuna, diffusasi a macchia d'olio nei contesti santuariali come variazione della soluzione escogitata da Camillo Mariani per valorizzare la Salus Populi Romani incastonata nella Cappella Paolina a Santa Maria Maggiore (Roma).